
Devo dire che il film non riesce a regalare allo spettatore queste sensazioni, ma risulta ugualmente gradevole, e i personaggi sono ben interpretati da un cast di attori tutti molto bravi.
La storia narra le vicende di Victor, un sessuomane che frequenta degli incontri per curare la sua dipendenza e che per hobby va a cena nei ristoranti di lusso e soffoca volontariamente facendosi salvare la vita da alcuni buoni samaritani, che poi stringono con lui un legame e che gli inviano sostanziosi assegni. I soldi gli servono per mantenere la madre, affetta da demenza e che non lo riconosce più, in una costosa clinica privata. Proprio il rapporto con la madre diventa il fulcro della storia, e a causa di un padre che non ha mai conosciuto (si convincerà di essere nato per un esperimento genetico ricavando in dna dal prepuzio di Gesù) il protagonista scivola in una serie di vicende grottesche.
Una visione satirica sulla lussuria, sulla fede perduta, sui traumi dell’infanzia, le dipendenze, le fantasie erotiche e i blocchi emotivi ed affettivi, ma alla fine si parla anche di amore e di amicizia.
"Soffocare" è talmente complicato, dissacrante e delirante che ne consiglio assolutamente la visione.
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