martedì 19 maggio 2009

Soffocare

Choke. Il film è tratto dal romanzo di uno dei miei autori preferiti, Chuck Palahniuk, autore pulp per eccellenza (Invisible Monster e Ninna Nanna sono i miei preferiti), e rispetto al libro denota una vena più da commedia ironica satirica, dove invece Palahniuk regala al lettore atmosfere da estremo degrado, tanto da risultare spesso impossibili e slegate da ogni realtà. Proprio li sta la magia dell'autore, nel trascinarti in vicende così improponibili e nel costruire personaggi bizzarri, eccessivi, perversi e disturbati, ma carichi di una sofferenza e di un lato oscuro della personalità di cui non puoi non essere attratto.
Devo dire che il film non riesce a regalare allo spettatore queste sensazioni, ma risulta ugualmente gradevole, e i personaggi sono ben interpretati da un cast di attori tutti molto bravi.
La storia narra le vicende di Victor, un sessuomane che frequenta degli incontri per curare la sua dipendenza e che per hobby va a cena nei ristoranti di lusso e soffoca volontariamente facendosi salvare la vita da alcuni buoni samaritani, che poi stringono con lui un legame e che gli inviano sostanziosi assegni. I soldi gli servono per mantenere la madre, affetta da demenza e che non lo riconosce più, in una costosa clinica privata. Proprio il rapporto con la madre diventa il fulcro della storia, e a causa di un padre che non ha mai conosciuto (si convincerà di essere nato per un esperimento genetico ricavando in dna dal prepuzio di Gesù) il protagonista scivola in una serie di vicende grottesche.
Una visione satirica sulla lussuria, sulla fede perduta, sui traumi dell’infanzia, le dipendenze, le fantasie erotiche e i blocchi emotivi ed affettivi, ma alla fine si parla anche di amore e di amicizia.
"Soffocare" è talmente complicato, dissacrante e delirante che ne consiglio assolutamente la visione.

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